L’energia rinnovabile può essere prodotta da coltivazioni dedicate, conosciute come energy crops e residui agricoli. Solo con il giusto supporto normativo, sia nazionale che europeo, la biomassa agricola può esprimere il suo pieno potenziale.
In accordo con la visione a lungo termine della Commissione Europea, di tutte le materie prime che possono essere usate per la produzione di bioenergia, la biomassa domestica (ovvero prodotta all’interno dell’Unione), è quella che si prevede in maggiore crescita al 2050. Con le importazioni di biomassa che si attestano intorno al 4-6%, bisogna focalizzarsi sulla promozione di coltivazioni di biomasse lignocellulosiche (come il Miscanthus) e il pioppo a rotazione rapida (Short Rotation Coppice), nonché valorizzare l’utilizzo di residui agricoli.
Si stima che al 2030, oltre 5.6 milioni di ettari saranno abbandonati; una parte di questa superficie può essere utilizzata per produrre bioenergia. Il miscanto ed il pioppo si adattano particolarmente bene su terreni poveri e marginali, apportando processi di fitorisanamento. L’insediamento delle coltivazioni energetiche può in aggiunta portare ad uno sviluppo rurale ed economico diversificando le fonti di reddito degli agricoltori.
Coltivazioni energetiche perenni possono contribuire a migliorare la qualità del suolo, assorbire CO2 e combattere l’erosione del terreno prevenendo frane causate dall’intensificazione agricola.
E’ necessario che nella prossima Politica Agricola Comune (PAC) 2021-2027, l’Unione Europea agisca su:
- Supportare le sinergie tra bioenergia sostenibile ed agricoltura;
- Premiare i benefici ambientali derivanti dalla crescita di coltivazioni energetiche su terreni marginali;
- Supportare la valorizzazione energetica degli agro-residui e proibirne la combustione in campo aperto;
- Riconoscere l’importante ruolo delle coltivazioni energetiche per mitigare i cambiamenti climatici;
- Conoscere i benefici delle coltivazioni energetiche perenni nel migliorare la qualità dell’acqua e limitare l’erosione di nutrienti;
- Dare alle coltivazioni energetiche una possibilità di essere supportate nella PAC.